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Come Disinfettare i Pavimenti da Virus e Batteri
I virus cosi come tanti altri microorganismi possono restare attivi sulle superfici per diverse ore, in alcune condizioni anche giorni. Le difficoltà nel reperire prodotti disinfettanti durante l’emergenza sono note a tutti, vediamo insieme come preparare un disinfettante per pavimenti fai da te, ottimo anche per superfici, in modo facile e veloce ma nel pieno rispetto delle indicazioni fornite solo da fonti autorevoli, come l’ ISS e l’ OMS, l’organizzazione Mondiale della Sanità.
Nessuno stress, si tratta di consigli di buona pratica per la pulizia ordinaria, utili anche in situazione non emergenziale.

Il miglior disinfettante per pavimenti e superfici secondo l’OMS
Per i pavimenti innanzitutto il consiglio è di lasciare le scarpe all’ingresso di casa, è un atteggiamento prudente e consigliato in qualsiasi caso.
I prodotti che vengono raccomandati per disinfettare in modo corretto le superfici sono quelli a base di alcool con una concentrazione dal 60 a 80%, e quelli a base di candeggina con una concentrazione consigliata molto bassa: dal 0,05 a 0,5%. Vediamo come disinfettare i pavimenti con degli esempi pratici.
Prima di iniziare
Prima di passare all’azione distruttiva contro virus e altri microorganismi, è fondamentale che il pavimento non sia visibilmente sporco. Lo sporco compromette l’azione del disinfettante. Sui pavimenti porosi, ad esempio, è sempre utile sgrassare con comuni detergenti prima di disinfettare. A pavimento asciutto e ambiente ventilato si può procedere in questi due modi.
Disinfettare i pavimenti con alcool
Vista l’azione eccessivamente aggressiva dell’alcool (e degli additivi che può contenere e che possono anche variare da un marchio all’altro), non è consigliato l’uso per tutte le superfici di casa. Può andare bene per i vetri, specchi, ecc. Per il resto delle superfici è meglio testare.
Per preparare una soluzione disinfettante a base di alcool:
- 890ml di alcol denaturato al 90% (quello rosa)
- 42g di acqua ossigenata al 3%
- 70ml di acqua (meglio se demineralizzata o bollita).
La soluzione ottenuta è consigliato lasciarla riposare per alcune ore prima di utilizzarla.
Questa modalità è sicuramente più indicata per alcune superfici ma non è quella ottimale per i pavimenti. Inoltre l’alcool durante l’emergenza è diventato quasi introvabile. Il costo è decisamente più alto rispetto alla soluzione con candeggina e vista la percentuale più elevata ha anche un odore più fastidioso. Vediamo quindi come realizzare un disinfettante per pavimenti fai da te a base di candeggina.
Disinfettare i pavimenti con la candeggina
Con la candeggina si ha la soluzione più semplice, economica e questa è facile da reperire. Basta versare 30ml di candeggina per ogni litro d’acqua che ci occorre. Si immerge un panno nella soluzione, si strizza e si applica sul pavimento. Non occorre il risciacquo ma è opportuno aprire le finestre per avere una buona ventilazione durante l’asciugatura.
E’ un ottimo modo per disinfettare i pavimenti anche per chi ha cani e gatti in casa.
Vista l’elevata diluizione oltre a rendere la soluzione economica, è anche più delicata dell’alcool. Per questo è adatto alla maggioranza delle superfici (occorre fare attenzione ad applicarla su ottone, rame, alluminio, marmo e legno). Per pulire i pavimenti in resina, microcemento e tadelakt è possibile il contatto con candeggina se il pavimento è stato trattato con un protettivo ad alta resistenza della linea Glass Block. Questo protettivo è testato al contatto con candeggina cosi come per oltre 100 sostanze diverse.
Disinfettare virus, batteri e sporco in bagno
Abbiamo visto come disinfettare i pavimenti con la candeggina. Per lo sporco più ostinato di tutta la casa, per maniglie o superfici del bagno è possibile aumentare la concentrazione di candeggina: per ogni litro di acqua aggiungere 50ml. Usando un panno si applica la soluzione sulle superfici da trattare e si lascia agire. Rispetto alla soluzione precedente richiede il risciacquo finale.
Perché disinfettare le superfici
Da una ricerca effettuata dagli istituti NIAID e NIH, supportata da diversi Enti e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, si è dimostrato che il SARS-CoV-2, riesce a resistere sulle superfici diverse ore o addirittura giorni. I tempi variano in base alle condizioni e al materiale sul quale va a posarsi. Dai dati emersi dallo studio sperimentale, vediamo che sul rame ha una vita molto più breve rispetto che sulla plastica, mentre su alcuni materiali come il cartone il risultato del test non è sempre coerente. Il test rileva anche una differenza di capacità infettiva del virus in base al tempo di permanenza sulla superficie.
